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Ci ho dato un taglio! Ai capelli.
Da piccola li avevo neri, lucidi e stranamente lisci poi improvvisamente in piena adolescenza la mia testa ha preso le somiglianze di una parrucca da clown.
Mi sono sempre rifiutata di tagliarli drasticamente, solo un pochino alla volta, giusto il necessario per togliere le tanto odiate doppie punte.
La prima svolta il giorno dopo del matrimonio, al ricevimento con amici e conoscenti, mi sono presentata con capello a caschetto liscio come uno spaghetto (ricordo lucidamente, pur essendo passati un bel po’ di anni, mio padre che mi incrocia in giardino senza riconoscermi e che chiede in giro dove fossi finita!).
Il secondo taglio drastico dopo la nascita della piccola pulce per evitare che, accoccolato sulla mia spalla, si perdesse sotto la folta criniera ma soprattutto per vedermi una donna diversa dopo tutte le vicissitudini passate.
Oggi siamo al terzo taglio significativo al punto da non essere passato inosservato nemmeno alla piccola pulce che mi ha accolto con un ‘Mamma, belli capilli’. Diciamo che questa volta la decisione è nata da sè, anche se non nascondo che la voglia di cambiamento è nell’aria.
In attesa che qualcosa accada e che il mood da cambio-di-stagione migliori, c’è una certezza…la voglia di qualcosa di zuccherino per fare il pieno di energie ed affrontare il tanto temuto inverno.
L’altra certezza è la ricetta che vi propongo oggi, che mi è stata regalata da Armanda, una mamma a tempo pieno di tre splendidi ragazzi conosciuta in Instagram, che l’ha a sua volta ereditata dalla nonna Maria.
Ho visto la foto di questa torta appena sfornata e mi ha subito incuriosita…poi quando ho buttato l’occhio anche al succulento ripieno ho deciso che l’avrei provata molto presto.
Ero certa che il risultato sarebbe stato garantito perchè le ricette delle nonne non tradiscono mai, a differenza di quelle che troviamo in riviste o libri di cucina che talvolta ci lasciano con un ingrediente in più (e con la domanda ‘ora questo dove lo metto?’) oppure con uno che balza fuori a sorpresa mentre, seguendo il procedimento alla lettera, siamo concentrate ad impastare, frullare, sbattere, o farcire.
Il guscio e la copertura sono di frolla (non ce ne vogliano coloro che seguono la ricetta da manuale però pur sempre di farina, burro, zucchero ed uova è fatta) mentre l’interno contiene uva. Pochi ingredienti per un risultato favoloso.
La ricetta originale vuole che si usi uva anice o americana, che Armanda mi ha spiegato essere uva nera con acini piccoli e pellicina che si stacca facilmente dalla polpa (si può usare anche la più nota uva fragola). Io l’ho rivisitata utilizzando la Barbera della mia vigna, profumata, corposa e leggermente meno zuccherina e facendo un patchwork di frolla in superficie invece di stenderla in un’unica sfoglia. Ho altresì sostituito metà della farina con quella integrale macinata a pietra e lo zucchero semolato con zucchero di canna chiaro per una consistenza ancora più rustica.
De-li-zio-sa! E ancora grazie ad Armanda per aver condiviso con noi la sua ricetta di famiglia.
LA TORTA BERTOLINA DI NONNA MARIA (per una tortiera di cm 26)
-
250 gr di farina integrale macinata a pietra
- 250 gr di farina 00
- 150 gr di burro ammorbidito
- 200 gr di zucchero + quello per spolverare
- 2 uova
- 1 bustina di lievito per dolci
- un pizzico di sale
- una tazzina di latte fresco intero
- 3/4 grappoli di uva rossa (anice, fragola o barbera)
In una ciotola lavorate le uova con lo zucchero, unite la farina e il lievito setacciato ed un pizzico di sale. Aggiungete il burro ammorbidito e poco alla volta il latte fino ad ottenere un impasto morbido. Non lavorate troppo con le mani.
Stendete 2/3 dell’impasto in una tortiera imburrata ed infarinata (o coperta di carta forno) – io ho usato uno stampo a cerniera – avendo cura di coprire anche i bordi per evitare che il succo d’uva fuoriesca durante la cottura. Distribuire all’interno gli acini d’uva leggermente infarinati e spolverate di zucchero. Ricoprite quindi con la rimanente frolla. Risultando molto morbida io ho steso l’impasto dopodichè ne ho ricavato tanti piccoli pezzettini che ho appoggiato vicini stile patchwork. Cospargete di zucchero ed infornate a 180° per 40-45 minuti.
***
GRANNY MARIA’S GRAPE TART (making a o cm 26 tart)
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250 gr stone-ground whole wheat flour
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250 gr plain flour
- 150 gr soft butter
- 200 gr white cane sugar (plus more for dusting)
- 2 eggs
- 16 gr baking powder
- 1 pinch of salt
- 1 coffee cup fresh milk
- 3/4 bunches of red wine grape (preferably sweet)
Butter and lightly flour your baking pan and set aside.
Pre-heat oven to 350° F.
In a bowl wisk eggs and sugar, add flour sifted with baking powder and salt. Then add soft butter and pour little by little milk. Combine all the ingredients with your hands until you get a soft dough. Don’t work too much.
Roll out 2/3 of dough in the reserved baking pan up to the edges to prevent grape juice from overflow during cooking.
Cover generously with grape (lightly floured) and sprinkle with sugar.
Roll out the remaining dough and cover thoroughly the cake. Because of a soft batter you might as well obtain small pieces of dough and put them close together over the grape, resembling a cobbler.
Sprinkle sugar on top and cook for 40 to 45 minutes.
Con questa ricetta partecipo al contest ‘I prodotti da forno’ del blog Una fetta di paradiso
Peccato che la parrucchiera ci ha messo tanto stamane….sarà per la prossima volta, il lievito ti aspetta…questa torta è fantastica!!!
Si diciamo che è stato un taglio lungo e poi mi hanno fatto i riflessi…tra una chiacchiera, un caffè…sai come va dal parrucchiere!
Mi è dispiaciuto un sacco però stai tranquilla che torno presto a prendere un pezzettino della tua creatura…
Buona giornata
Silvia
Ciao grazie della visita e del tuo commento!! Questa torta è veramente bella e golosa!!!! Buona settimana!
Grazie per la torta ma soprattutto per esser passata di qua!
Ciao e buon lunedì
Silvia
mmmmh buona, i miei han vicino a casa un vigneto di uva americana…ma temo sia troppo tardi per andare a rubarne un po’ perché questo weekend fanno la festa della vendemmia e iniziano a raccoglierla in questi giorni…chissà magari son fortunata e mio babo ci ha pensato a prenderne un pochina per tutti!
ha un aspetto proprio casareccio, da carezza di nonna 😉
buona serata cara
un abbraccio
lou
È vero cara Lou, dolce e confortante come una carezza della nonna!
Chissà se il tuo babbo è stato abile nel ‘prendere in prestito’ l’uva prima della vendemmia?
Un abbraccio
Silvia
Mi hai fatto venire l’acquolina in bocca con questa torta Bertolina. La pasta frolla è sempre irresistibile per me!
Mi piace molto il tuo patchwork e devo dire che sei bravissima, come al solito!
Giusy
Merito della nonna di Armanda…che è ancora in vita ed alla quale oggi leggerà il post…che emozione!
È davvero una torta speciale come quelle che solo le nonne sanno fare..
Un abbraccio Giusy e buona giornata!
Ogni tanto è bene darci un taglio per quanto riguarda i capelli… ma io non riesco ad andare al di là delle punte… invece da ragazzina li tagliavo spesso… ci si sente decisamente più leggeri, dopo 😉 Deve essere ottima questa torta, brava Armanda e brava tu, quel ripieno mi fa impazzire 😛 Un bacio, buona serata :**
Grazie Vale! Mi sento decisamente più leggera e per ora mi vedo un’altra! Chissà per quanto durerà questo effetto…
La tortina della nonna è invece deliziosa…e mi ricorda tanto quelle che la mia cara nonna tirava fuori dalla credenza quando andavamo a trovarla!
Un abbraccio e buona giornata
Silvia
Anch’io da piccola avevo i capelli lunghi e lisci..poi si sono trasformati nel crescere fino a farmi soprannominare Tele-spalla-bob
ma il coraggio di tagliarli ancora non sono riuscita a trovarlo…
Questa crostata invece è una certezza nella sua bontà e genuinità degli ingredienti selezionati e dalla buona frutta di stagione..complimenti 😀
la zia Consu
Ahahah…io sono sempre stata il leoncino per mio marito poi da quando è nata la pulce i vezzeggiativi sono tutti per lui!
Sai che c’è Consu…sarà sicuramente il periodo ma mi vedevo antica, stanca ora invece dimostro 10 anni di meno (grossa bugia perché le rughette ci sono comunque… mannaggia)
Bacioni
Rustica e semplice, come piace a me! Ne vorrei tanto una fetta… E la copertura di superficie è proprio bellina, così ondulata e irregolare!
Hai ragione, le ricette delle nonne hanno una marcia in più. Proprio oggi ho fatto una torta con una ricetta presa su internet ed è stato un disastro! Avrei tanta voglia di chiamare la blogger e chiederle se davvero l’aveva provata! E sì che non c’era possibilità di errore, ho fatto tutto secondo le istruzioni… Ok, scusa lo sfogo…ma so che mi puoi capire!
Un abbraccio e…sarei curiosa di vedere i tuoi capelli! 🙂
Sai quante ricette bocciate anche da blog super seguiti, commentati e con un mare di collaborazioni! Non tutte le ricette riescono con il buco ma almeno la decenza di non far credere agli altri il contrario…ecco così mi sono sfogata anche io!
Vero che i dolcini rustici riscuotono sempre un gran successo…come la tua schiaccia briaca (avrò scritto bene?) che voglio assolutamente provare!
Il taglio di lato lo vedi nella galleria instagram che è anche nella colonna dx del blog…se il marito si presta per farmi una fotina la pubblico
Un abbraccio
Silvia
Questo dolce mi sa di buono, di quei sapori antichi di una volta. E l’uva barbera, ricordi di bimba nella vigna del nonno! Bella ricetta da provare!
Grazie Laura…è proprio vero, dolcini come questi ci fanno tornare in mente tanti bei ricordi d’infanzia
Un abbraccio e buona giornata
Silvia
Fantastica !! La voglio proprio provare con l’uva della vigna dei miei vicini 😉
Tu ne avrai sicuramente di uva buona da quelle parti! A proposito hai estratto l’olio di lavanda?
Ciao
Silvia
Sì ho una vigna molto grossa a due passi da casa dei miei vicini a cui ho libero accesso…la farò molto presto. Sì l’olio essenziale è estratto e già imbottigliato in boccette da 10 ml, ora lo devo solo etichettare e poi sraà pronto per venderlo !! Sto preparando anche confezioni di fiori di lavanda essiccata alimentare 😉
Che bello! La natura è straordinaria
Aspettiamo allora le fotine delle boccette…
Sicuramente ;-)))
troppo buona!!!! semplice e particolare…grazie per averla condivisa!
Il grazie a nonna Maria e ad Armanda che ci ha fatto dono della sua ricetta…davvero deliziosa!
Ciao coccola!
ah dimenticavo….come invidio i tuoi capelliiiii ❤
🙂
Anche i miei capelli a tredici anni si sono dati alla rivoluzione pre-adolescenziale passando da lisci lisci a ricci boccolosi!
Questa torta sembra fantastica, devo andare a cercare quest’uva americana…
Meglio di te chi può trovarla l’uva americana!
Viva allora le ricce (anche se io ho ancora l’effetto piega del parrucchiere e sono liscia come uno spaghetto…ma per poco, l’umidità incombe)
Ciao!
Come se la cava il cognatino oltre-oceano?
Ti faccio i complimenti per il coraggio. Io i miei ricci non ho proprio il coraggio nemmeno di spuntarli perché appena li tocco si arricciano ancora di più e prendo le sembianze di un bonsai (considerata anche l’altezza, direi che mi manca solo il colore verde).
Questa torta è favolosa. Le ricette delle nonne sono davvero sempre infallibili, ma soprattutto sono golosissime 😀
Diciamo che anche i miei se si arruffano mi fanno sembrare un leone…oggi per fortuna ho ancora la piastra ma tra docce e umidità l’effetto spaghetto ha di certo vita breve!
Cavolo è da un po’ che devo passare da te per commentare le ricettine, però le leggo sempre…beh, che dire delle polpettine di polpo???…ma blogger e wordpress fanno a cazzotti e a volte rinuncio per sfinimento!
Un abbraccio da riccia a riccia
Grazie anche da parte mia perché avevo una prozia che faceva un dolce proprio con l’uva americana e probabilmente assomigliava a questo. Sono sempre felice quando recupero le ricette perdute!
Evviva allora…ma il grazie va tutto a nonna Maria!
Un abbraccio
Silvia
Sento aria di cambiamenti…una donna che taglia i capelli, ha in mente qualcosa. Se non ho capito male, ogni taglio ha segnato un momento importante nella tua vita, quindi…
…ti auguro che anche questo taglio segni un meraviglioso inizio di ciò che più desideri!
Intanto io guardo con invidia la tua bellissima torta. Nei dolci sei insuperabile. Fai una frolla che solo a guardarla ti si sbriciola morbidamente sotto i denti… 🙂
Baci cancerina e buona notte
Riscrivo il commento perché l’altro è scomparso!
La mente ‘frulla’…tante idee ma anche tanti ma, se, però…
Nel frattempo mangiamoci questa torta che è calda, confortante e sicura come solo l’abbraccio di una nonna sa essere.
La foto deve rendere bene perché hai descritto perfettamente la frolla…è talmente friabile da sbriciolarsi in mano per poi sciogliersi in bocca…oh mamma che fame!
Bacioni
Sono sempre stata la bambina, poi la ragazzina, poi la ragazza dai capelli lunghi, lunghissimi. Per un periodo dovevo anche scostarli quando infilavo un paio di pantaloni o quando mi sedevo. Poi, il giorno dopo il matrimonio (quasi ^_^) ho iniziato a tagliarli. Sono arrivata ad avere mezza testa rasata, ahahahahah!! Evviva i cambiamenti!
Torta veramente deliziosissima, complimenti per le modifiche: approvate a pieni voti.
Ma quanto erano lunghi??? Certo che affrontare una vera e propria rasatura ne ha richiesto di coraggio…decisamente molto più del mio!
Grazie per entrambe le promozioni!
Ciao
Silvia
Io ho sempre avuto i capelli corti ma questa estate li ho rasati! E’ stato curioso notare la pressione psicologica dei primi giorni per farli ricrescere e non tenerli sempre corti. Bisognava ristabilire la mia vecchia immagine.
Io ho tenuto dureo e dopo una settimana, nessuno diceva più nulla. Potere dell’abitudine.. eh eh eh
Sono d’accordo con te. Le ricette delle nonne sono le più affidabili e spesso sono anche più genuine e gustose di quelle “patinate”.
Io nessun choc e neanche chi mi sta intorno…anzi a mio marito, al quale ho mandato un msg ‘corti, cortissimi’ e che ha pensanto mi fossi rasata come Annie Lennox, sono piaciuti
Sulle torte delle nonne mi sembra di capire unanime consenso!
Ciao
Silvia
grazie per la ricetta, l’ho appena inserita!
Ciao, io con l’uva faccio il clafouti, ma anche questa ricetta deve essere ottima! Per il taglio di capelli ogni tanto ci vuole per rinforzarli, soprattutto se sono di consistenza molto fine come i miei. Le ricette delle nonne sono sempre le più quotate e le più buone, questa deve essere deliziosa! Un bacione, Roberta.
Sai che ero partita per fare un clafoutis ma poi ho visto questa frolla ripiena e me ne sono innamorata! Però di uva ne ho ancora pertanto il clafoutis potrebbe arrivare presto…hai già pubblicato la ricettina nel blog?
Ciao e buona giornata
Silvia
Si l’ho pubblicata molto tempo fa, non avevo ancora la macchina fotografica, ma comunque puoi andare a vedere nel blog, sotto la sezione “Torte”. Un bacione e buona giornata anche a te.
Roberta
Ci andrò sicuramente!
Grazie
Ciao
La nonna è sempre la nonna! Sono sempre più buone le cose fatte dalle nonne, deve essere una delizia!
Vero…mai una tortina della nonna che ci abbia deluso…altrimenti poi il nonno chi lo sente???
Baci
Silvia
Le torte delle nonne…..che bello! Fantastica questa torta, semplice e con frutta!
A presto susy
Vero che le nonne ci fanno sempre dei grandi regali? Pochi ingredienti ma buoni ed un risultato garantito..
Un abbraccio
Silvia
Che meraviglia….l’aspetto è meravigliosamente rustico ed invitante, sono quelle tortine che ti riconciliano con il mondo, grazie per averla condivisa con noi!
A mio avviso ogni tanto un taglio, un cambiamento, una ventata di novità ci vogliono…. hai fatto benissimo!!! E detto da un’abitudinaria…..
Un bacione, Tatiana
Sai Tatiana sono sempre stata anche io abitudinaria e molto esigente nei miei confronti…fino alla nascita della pulce…da allora tutto è cambiato!
E poi ieri vedere i suoi occhi dolci osservare la mia nuova testa mi ha fatto venire le lacrime agli occhi…
Passando alla torta…gli inglesi lo chiamano comfort food…non credo ci sia parola migliore!
Hai finito di sistemare la cucina? Noi aspettiamo tante ricettine deliziose…
Buona giornata
Un abbraccio
Silvia
Sì, il forno c’è e funziona alla grande: se passi da me vedi i brownies….
Ora però arriverà anche il Bimby, seppure con uno sforzo economico enorme!
se ti dicessi che ho appena preso una fettina della mia ma vedendo la tua ho deglutito pensi male? Si lo so, non dovrei per la linea ma se fossi li… se fossi li ne prenderei una, due e forse anche tre fettine, è favolosa e spero di trovare l’uva per poterla fare a casa anche io!
Le nonne non sbagliavano mai… ma proprio mai mai 😉
UN mega kiss
Guarda cara che se ti fa piacere le mangiamo entrambe insieme…ci sediamo, con molta calma davanti una tazza fumante di thè e poi facciamo tante chiacchiere…
Un abbraccio
Silvia
Ciao Silvia! Anche io mi sono ‘rapata’ da poco, ora ho i capelli più corti di quelli del mio compagno (e ne ho anche di più 🙂 ). Stavo giusto pensando a un dolce con l’uva fragola, che adoro….e ho visto il tuo…mi sa che te lo copio, ma in mono porzione altrimenti lo mangio tutto io… Ciao, Ada
Vuoi dire che li hai più corti di quelli della foto del tuo profilo? Credo siano comodissimi anche se poi d’inverno avrei una cervicale tremenda…
Belline le monoporzioni…pochi danni alla linea e molto chic!
Ciao e buona serata
No! tuo padre che nonti riconosce è troppo forte!!!
e cmq, vista la ricetta non possiamo che confermare:W le nonne!
🙂
Confermo w le nonne
Deve essere buonissima, le torte della nonna poi, sono sempre una garanzia.A saperlo, avevo uva nera di una piccolissima vigna di mia suocera, ma è già finita. Comunque copio la ricetta, troverò senz’altro una buona uva qui nei dintorni…A presto
Beh…diciamo che l’uva dalle tue parti non dovrebbe proprio mancare…è vero che il verdicchio la fa da padrone ma mi viene subito in mente la lacrima di Morro d’Alba! Ma quanto è buona…
Ciao
Silvia
Le torte delle nonne sono sempre le piu’ semplici e le piu’ buone, la tua ha un aspetto favoloso…complimenti per il taglio e per il coraggio di aver tagliato la lunga chioma 😉
😉 e io che pensavo ti chiamassi Chiara…
W le nonne allora!
Ciao
Silvia
Ciao!!!
Ma lo sai che pure io ho voglia di tagliare i capelli, non dico in modo extra-drastico…ma di dare un bel taglio si però…il mio parrucchiere è un po’ titubante perchè dice che ho un capello un pochino difficile, tanti e leggermente crespi..certo il caschetto sarebbe di difficile manutenzione per me..qui con la nebbia, potrei phonarli e pistrarli a volontà ma tornerebbero all’origine subito…mah..vedremo, poi ti racconto!
Questa torta è davvero una favola, mi piace tantissimo e me la segno!
Ho letto il tuo commento sulla farina 1. Io la trovo in un negozio vicino a casa, non al biologico.
E’ del molino Quaglia (PETRA 3), se non la trovi puoi acquistarla anche online, ho visto che costa come in negozio. Baci!!!
Grazie del consiglio sulla farina…ho sentito tante volte nominare il Molino Quaglia ma non ho mai cercato la vendita on-line…ora ci guardo!
Anche io tanti capelli e tendenti al crespo però ora con questo caschetto (non ho la piastra e non avrei tempo per farla!) mi piaccio…soprattutto perché mi danno qualche anno in meno!!! Oddio l’umidità dell’inverno poi l’affronteremo…
Ciao e buon lunedì
Silvia
Mi piacerebbe vedere il nuovo taglio, anzi per la verità sarei curiosa di vedere l’evoluzione! Sai che anche la mia nonna si chiamava Maria, come dire un nome, una garanzia, questa torta deve essere proprio buona, bacione buona settimana
devo per forza aggiornare la foto del profilo…aspetto solo che il fotografo di turno (il marito) si renda disponibile e soprattutto che arrivi un po’ di sole…
un bacione anche a te
Cara Silvia, in me trovi una sfegatata sostenitrice del “diamoci un taglio”!
Da sempre ritengo che il un bel capello lungo richiede molta attenzione e cura, diversamente contribuisce ad aumentare l’età anagrafica 🙂
ma dovresti anche aggiornare la tua foto 😉 per completare il rinnovamento 🙂
Hai ragione, spesso le ricette nelle riviste mancano o abbondano di ingredienti o, come mi è successo, omettono qualche passaggio per arrivare a realizzarle.
La tua ricetta ha il sapore della tradizione e contiene quell’ingrediente che la rende speciale:
cucinare con sentimento.
Con questa torta hai documentato il passaggio del testimone, ringrazia la tua Nonna anche da parte mia.
besos
sally
sì forse ero stanca di curarli (o di legarli come ho fatto per tutta l’estate per non schiattare di caldo) e desiderosa di cambiare aspetto
ora che mi danno anche 10 anni di meno (esagerati!) forse i miei capelli corti me li tengo!
besos anche a te
Silvia
Tipo me che a novembre scorso avevo voglia di cambiare e mi son fatta i capelli corti comemai avevo portato nella mia vita!!! e poi dopo il lcienziamento avvenuto a aprile scorso.. altra volgia di cambiare.. e da mora.. a rossa!!!!! :-DDD Ottima questa torta.. mi piace la frolla che racchiude l’uva!!! baciotti
vuoi dire allora che mi licenziano ad aprile??? bene non siamo messi…
se diventerò anche io rossa ci sarà un perché!!!
baciotti anche a te
Incuriosisce anche me questa torta ….. Sarebbe l’ideale qui in Oltrepo’ Pavese…,.
Salutone
Maurizia
da provare! praticamente ho contagiato tutte le colleghe in ufficio che si sono date da fare per riproporla ai loro mariti, figli, genitori…qualcuna anche con bis
certo che dove abiti tu di vini buoni ne hai in abbondanza!
ciao e buon weekend
Silvia
sorrido leggendo della costante capello liscio da piccole e ricciolo ruffato da adolescenti. quanto li ho malsopportati i miei capelli e adesso che stan tornando lisci li vorrei indietro 🙂 sempre molto curate le tue ricette Silvia. la pasta matta è la stessa dei sabadoni. devo provarla in versione salata.
Sabadoni??? Mai sentiti ma sono di queste parti? Ora mi hai fatto incuriosire…
Ma come ti si stanno lisciando i capelli? io dopo un’estate di costante ciappo in testa pensavo che lo sarebbero diventati ed invece con il taglio sono ancora più ricci! Misteri…
Notte
Silvia