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Quando il contadino decide che è arrivato il tempo per vendemmiare non puoi certo fargli cambiare idea. Se infatti l’uva passa la maturazione rischia di marcire e di rovinare il raccolto e chi non ne ha mai fatto un mestiere, ma si accontenta della produzione dei suoi sei filari, l’uva che raccoglie gli serve per deliziarsi a tavola per un anno intero e per far felice qualche parente o amico che ti viene a trovare.
C’è sempre molto timore nei confronti del vino fatto in casa…si ha infatti paura di bere qualcosa che di aromatico non ha nulla ma piuttosto sa di forte, di aceto, di bisolfiti (che, comunque, sono contenuti in tutti i vini in bottiglia, anche quelli più blasonati).
Quello di mio suocero, a parte non contenere nessuna aggiunta, è davvero buono e non lo dico per far piacere a lui perchè se fosse imbevibile non finirebbe nel mio bicchiere…purtroppo, o per fortuna, quando si parla di vini sono un pochino esigente; lui non ha frequentato alcun corso di enologia ma ha messo piede nella vigna da giovane (o forse fin da piccolo) ed ha imparato da suo babbo a potarla, a custodirla, ad osservare i grappoli che crescono sui tralci ed infine a capire quando è arrivata l’ora di trasformarla in un nettare divino!
Ogni tanto le piante muoiono e vanno rimpiazzate. Nel corso degli anni ciò ha fatto sì che venissero effettuati nuovi innesti con nuove qualità di uva. Oggi in mezz’ettaro di terra convivono Barbera, Montepulciano d’Abruzzo, Sangiovese, Moscato, Malvasia, Uva da tavola e Pizzutello. Prima si vinificano le bacche rosse, poi è la volta di quelle bianche che richiedono sempre qualche giorno in più di maturazione. In un’azienda enologica seria si sceglie ogni anno il blend ottimale che dovrà finire in bottiglia, a casa mia no. Tutto pigiato insieme per un effetto finale a sorpresa.
Quest’anno purtroppo il primo malanno di stagione ci ha impedito di tornare nella nostra casa di campagna e prender parte alla vendemmia; in compenso, però, la settimana dopo abbiamo trovato una cassetta enorme di uva messa amorevolmente da parte per noi e presto trasferita a Faenza!
L’uva bianca a mio marito, quella rossa alla sottoscritta e gli acini piccini per la piccola pulce. Dopo un paio di giorni di scorpacciate d’uva, realizzando che tutto quel ben di dio sarebbe ahimè andato presto a male, ho pensato di farne una confettura.
Ho seguito la ricetta di Mr Alloro (alias Sergio Barzetti, spesso presente alla Prova del Cuoco) perché mi ha intrigato l’aggiunta della foglia di alloro alla frutta (mi sono fatta tentare anche ripensando al successone che ha avuto la confettura di pesche e rosmarino preparata questa estate).
Ho sostituito l’uva fragola (che non ci piace) con la Barbera. Non avendola mai fatta ho iniziato con un chilo poi, vista la bontà, la sera dopo ne ho fatto un altro kilo e mezzo modificando leggermente il procedimento nel senso di ridurre la prima cottura da un’ora a cinquanta minuti per facilitare l’eliminazione dei semi e della buccia.
Il risultato è un nettare zuccherino, super-energetico e concentrato di vitamine, sali minerali ed antiossidanti.
Buona colazione a tutti!
CONFETTURA D’UVA E ALLORO (per 2 barattoli da 250 ml)
-
1 kg di uva Barbera (o uva fragola)
- 350 gr di zucchero di canna
- 1 mela (biologica)
- 1 foglia di alloro
Lavate l’uva e separate gli acini dal grappolo.
Trasferitela in un pentola capiente dal fondo spesso ed aggiungete lo zucchero di canna, la mela sbucciata e tagliata a spicchi e la foglia di alloro.
Cuocete su fuoco medio per 50 minuti circa, rimestando di tanto in tanto.
Spegnete il fuoco e passate al passaverdura (facendo attenzione perché è bollente) con il filtro a maglie fini in modo da rimuovere bucce e semi.
Riversate nella pentola, accendete il fuoco e fate cuocere per altri 15 minuti o fino a quando avrà raggiunto la consistenza desiderata (fate la prova versando un po’ di confettura su un piattino tenuto in freezer).
Riempite i vasetti di vetro precedentemente lavati con acqua calda, sigillateli e sterilizzateli (metteteli in una pentola capiente, ricopriteli di acqua e fate bollire per 30 minuti, quindi spegnete e lasciate raffreddare prima di rimuoverli e trasferirli nella dispensa).
GRAPE AND BAY LAUREL JAM (making two medium jars)
-
1 kg red grape (preferably Concord)
- 350 gr cane sugar
- 1 apple (peeled and sliced)
- 1 bay laurel leaf
Wash grapes thoroughly and remove stems.
Transfer into a big thick-bottomed pot and add cane sugar, apple and a bay leaf.
Simmer on medium heat for 50 minutes. Stir occasionally.
Turn off the heat and using a food mill discard seeds and skin (pay attention because of the high temperature of the mixture).
Re-place into the thick-bottomed pot and cook over medium heat for 15 minutes or until jam looks ready (place a dish in the freezer and when you think fruit is jumming pour a teaspoon of jam on the chilled plate; if it is too runny go on cooking for some minutes otherwise if jam has set tun off the heat).
Fill up sterile jars with jam and seal. Place them in a large pot of water and bring to boil. After 30 minutes turn off the heat leaving jars into the pot until water is completely cold. Dry with a clean kitchen-cloth and place in your cupboard.
Con questa ricetta partecipo al contest ‘Profumo e sapori d’autunno’ del blog Menta e cioccolato
e al contest ‘Sapori d’Autunno’ del blog Le beatitudini in cucina
Che bontà cara Silvia!
Qua l’uva l’han colta da tempo purtroppo 😦
Mi son fatta dare qualche grappolo di uva americana ma non era sufficiente per farci della marmellata, peccato!
Ti auguro una splendida giornata e un bel weekend lungo
Baci
Lou
Sei già tornata in Svizzera?
il prossimo anno ti mando un po’ della mia uva…
il mio weekend sarà lunghissimo perché sono a casa da ieri e rientro martedì
bacioni
Silvia
non sono stata tanto, giusto il weekend 😉
che di olivi ne abbiamo pochi e abbiamo poi colto poco meno di 70 kg, in due giorni li abbiamo fatti.
Dai evviva il weekend lunghissimo (a proposito, ho visto che ti sei cimentata con i lunghi lunghi 😉 )
Baci e buona serata
Lou
meglio di niente! sai che vuol dire avere l’olio di casa?
sì ho fatto i lunghi lunghi ieri sera e sono già finiti…sono talmente facili e soprattutto buoni che non li comprerò più
baci
Si non c’é paragone, e pure le olive (ne abbiam tenute da parte da mettere sott’olio 😉 )
Ma la ricetta dei lunghi lunghi la posti?
Ti abbraccio e buona giornata
Arrivano anche i lunghi lunghi…
Che bel racconto Silvia,
io sono assolutamente estranea al mondo delle vigne e dei suoi frutti, perchè proprio non appartengono alla mia tradizione. E’ un mondo che, però, mi affascina molto e sogno un giorno di poter partecipare ad una vendemmia (magari un po’ come nei film…pigiando i piedi a suon di musica…va beh…lascia stare… :)).
La confettura d’uva però la conosco e mi piace tantissimo, peccatto che qui a Milano un’uva così non si trovi…
Chissà come sarà contento tuo suocero di sentire un racconto su di lui! 🙂
Un abbraccio
il prossimo anno vieni allora a pigiare l’uva nella Marche…poi ritorni a Milano con una bella cassetta di Barbera!
bacioni e buon viaggio
Silvia
noi si va in Maremma alla scoperta dello zafferano…
Ah, la confettura d´uva… è tipica dell´Abruzzo, la mia regione. Quanti bei ricordi! Da noi, se ben ricordo, la confettura viene cotta due volte, cioè prima in pentola e poi in forno – ma non so bene come. So solo che è buonissima, densa e scura, aromatica… Stamattina con la tua ricetta mi fai fare un piccolo viaggio verso casa! 🙂
Ciao Alessia!
mi fa piacere averti riportato con la mente verso casa…interessante la doppia cottura e soprattutto il risultato che immagino ancora più mieloso!
bacioni
Silvia
Ma quante idee sfiziose!! Le tue ricette mi piacciono perché sono semplici ma insolite, con un tocco di originalità che le rende attraenti…bravissima! 🙂
Buon fine settimana (lungo) e un bacio a te e alla pulce (non so perché ma me lo immagino mentre infila un ditino nel barattolo della marmellata…)
hai fatto centro Alice! quella che non è entrata nei vasetti è finita in un piccolo contenitore di vetro dove la pulce ha affondato con piacere il ditino…
noi si torna in Toscana questo weekend ma facciamo rotta verso la Maremma per accompagnare l’uomo grande ad una gara di golf
un abbraccio e buon riposo in questo lungo weekend (spero per te, ma dubito, che il museo sia chiuso!)
Silvia
No, infatti io lavoro anche domenica! Ma mi avanzerà un po’ di tempo anche per la cucina e una passeggiata, mi auguro!
Che bella la Maremma, per me è affascinante…soprattutto fuori stagione.
Un abbraccio.
che meraviglia! io ho provato a farla anno scorso ma mi è rimasta troppo liquida…ad ogni sono riuscita a riutilizzarla nell’impasto di una torta! 😉
Adesso riproverò con la tua ricetta! un bacio
ho letto che l’uva contiene poca pectina motivo per il quale viene aggiunta la mela…magari è dipeso da quello
anche la mia finirà presto in qualche crostata o in dei biscottini
bacioni,
Silvia
originalissima…e che belle tradizioni tuo suocero…
la vita di campagna è fatta di tradizioni che io, emigrata in una città di provincia, per molto tempo ho snobbato ma alle quali finisci per avvicinarti con il passare degli anni soprattutto pensando alla fine che farà la nostra terra quando i nostri cari non ci saranno più
un abbraccio
Silvia
…domenica sono a pranzo a Lucca da parenti
Bellissima ricetta e chissà come profumerà!!!!
Il profumo dell’uva senz’altro predomina ma l’alloro le dà quel tocco in più…che non ti aspetti
bacioni ed a presto
Silvia
Bella questa versione!!! Il prossimo anno la proverò! Io di solito faccio la versione della mia nonna che non prevede l’aggiunta dello zucchero ma l’aggiunta di un pò di cioccolata fondente prima di togliere dal fuoco!
la cioccolata? questa versione deve essere moooolto interessante…
il prossimo anno la proviamo!!!
un abbraccio
Silvia
Reblogged this on MAXIMUSOPTIMUSDOMINUS and commented:
Grape Jam Delight : : :
🙂
have a nice long weekend!
You have a wonderful long weekend also beautiful!!!
Mine wont start until friday is over..and its a work day today..markets open in the us and canada…
kisses
I mie genitori in questi giorni mi hanno dellaconfettura di uva americana. Buonissima! Il problema è che non avendola passata è piena di semi e mi dispiace ….Cosa che invece tu giustamente hai fatto! Una ricetta da provare!
Un salutone Susy
Beh forse andavano tolti perché un po’ grandini…sai che invece quelli delle more mi piacciono?
un abbraccio
Silvia
brava la mia silvia!
Baci tesoro e buona notte…o buona festa di Halloween
Che meraviglia, Silvia! Non sai quanto mi piacerebbe saper fare il vino e capirmene di vigne e uve. E’ il mio sogno segreto e la mia aspirazione se dovessi rinascere…. Un abbraccio a presto
Sei sempre in tempo!
Le università sono aperte a tutti…
Un abbraccio
Silvia
I’ve made Concord grape jelly at the end of the last 2 Summers. My recipe doesn’t include laurel leaves, though, and I bet that is a very good addition. I hope to try your recipe next year. Thank you for sharing it with us.
You are right John…cute but very interesting addition
Have a nice week
Silvia
La tua confettura dev’essere una vera bontà! Me la immagino molto rustica e profumata
un abbraccio, Silvia e a presto
Giusy
il suo gusto richiama vagamente quello della confettura di more selvatiche
un abbraccio a te e buon inizio settimana
Silvia
Mi sono goduta questo post come solo la nipote di un viticultore poteva fare…e ho ritrovato le paturnie del nonno, le scadenze, le sue fissazioni… ma una confettura così non l’avrei mai immaginata, magari gli sarebbe piaciuta! A me di curo!
Ciao, Tatiana
Come vedi tutti noi abbiamo le nostre paturnie!
Quando torno nella Marche devo proprio farla assaggiare al suocero…ma amando il dolce sono certa gli piacerà (e poi l’ha fatta la nuora…guai a dire altrimenti)
bacioni
Silvia
Scusa, intendevo “di sicuro”, ma da questo pc ho problemi con wp!
Cara Silvia il tuo racconto mi riporta all’infanzia, alla vigna di mio nonno, all’uva appesa nella dispensa insieme ai meloni in attesa dell’inverno.
tra le erbe, l’alloro è sempre presente nella mia cucina 🙂 se trovo l’uva …….
Sally
Sai che ho fatto appendere a mio suocero 4/5 grappoli di moscato così da mangiarlo a gennaio/febbraio! Non sapevo i meloni si conservassero per così tanto tempo!!! Ma forse solo quelli sardi…
Ancora bacioni e buona domenica
Silvia