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Divisi da una piadina (dolce)…moglie vs marito #2

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La sfida casalinga a pase di piada continua….

Pensavate che la versione salata  avesse soddisfatto i nostri palati (e riempito le nostre pance)? In effetti sì e con grande piacere (direi anche vostro, che mi avete lasciato dei commenti entusiasti e bellissimi), però visto che Tiziana attraverso l’Mtchallenge ci ha lanciato la sfida consentendoci di realizzare fino a 5 piadine, tornata dalla vacanza al mare non potevo non approfittarne per sperimentare sul dolce…..proposta un  po’ bizzarra questa e fuori dal coro…però in fondo se una fetta di pane (che in Romagna è quasi esclusivamente condito con lo strutto) o di pan brioche è buona spalmata di crema di nocciole o confettura perché non può esserlo la piadina?

Ancora una volta due versioni, la sua e la mia perché i gusti non sempre coincidono, perché lui è quello tradizionale ed io la sperimentatrice, perché lui è per l’opulenza ed io per la semplicità e la tradizione. Questa volta a fare da collante tra la mia e la sua piada un ingrediente che non manca mai nel nostro frigo, la ricotta…qui in veste speciale perché più ricca, saporita e rotonda in bocca essendo fatta al 90% con latte di bufala insolitamente made in Marche (ma quante cose belle ho scoperto nella mia regione negli ultimi mesi?) .

Due ricette nate sontuose per diventare delicate, visto che in ultimo ho rinunciato alla frittura ed approfittato di un pomeriggio insolitamente tiepido per accendere il forno.

Il procedimento è sempre quello di Tiziana anche se ho leggermente modificato gli ingredienti dell’impasto…cacao amaro nella sua piadina, mix di farine vuota-dispensa e semi di papavero nella mia.

Se la scorsa volta ognuno si è gustato gelosamente la propria piada (con la scusa…Lui: ‘le albicocche nella piadina non le mangerò mai’…oppure Io:‘il salame non l’ho mai mangiato in vita mia, pensa proprio se lo assaggio ora’), questa volta, abbiamo fatto bis di piadine! Come del resto la pulce ha pucciato due volte…attratto dal cioccolato nella piada del babbo e dall’effetto sorpresa del raviolone della mamma.

La ricetta della piadina la trovate qui.

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CANNOLO DI PIADINA AL CACAO CON RICOTTA DI BUFALA E CIOCCOLATO FONDENTE (per una porzione)

  • 1 piadina (ottenuta aggiungendo all’impasto base del cacao amaro, 2 cucchiai colmi su 250 gr di farina…con questa quantità ottenete 10-12 cannoli)
  • 1 etto di ricotta di bufala
  • zucchero a velo
  • cioccolato fondente
  • un albume

(Preferibilmente il giorno prima) mettete la ricotta in un colino e lasciate che rilasci tutto il siero.

Per ottenere i cannoli dovete stendere l’impasto e ritagliare dei quadrati di 10x10cm che avvolgerete intorno a degli stampini leggermente oliati e sigillerete con un po’ di albume.

Cuocete i cannoli in forno caldo a 200° C fino a doratura (circa 20-25 minuti), girandoli  a metà cottura. Toglieteli dal forno e attendete un paio di minuti prima di estrarli delicatamente dagli stampini. Fateli raffreddare completamente.

Setacciate la ricotta (meglio due volte) attraverso un colino quindi conditela a vostro piacimento con lo zucchero a velo (1 cucchiaio abbondante a porzione dovrebbe bastare ma provate perché a detta del mio Lui potevo essere più generosa). Unite del cioccolato fondente grattugiato al momento e trasferite in un sac-a-poche. Farcite il cannolo.

Trasferite su un piatto da servizio, decorate con altro cioccolato (se vi piace l’idea potete scioglierlo e colarlo sopra!!) e frutta fresca.

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RAVIOLO DI PIADINA AI SEMI DI PAPAVERO CON RICOTTA DI BUFALA, MIELE ALL’ANICE STELLATO E PINOLI (per una porzione)

  • 1 piadina (ottenuta unendo un cucchiaio di semi di papavero per 250 gr di farina…con questa quantità usciranno 10 ravioli)
  • 40 gr circa ricotta di bufala (ho fatto ad occhio)
  • zucchero a velo
  • scorza grattugiata di limone
  • tuorlo per pennellare
  • miele all’anice stellato di Giorgio Poeta
  • pinoli tostati

Stendete l’impasto e con un coppapasta di 10cm ricavate dei cerchi. Farciteli con la ricotta zuccherata a piacere e profumata con la scorza di limone, dopodiché ripiegateli in modo da formare delle mezzelune. Sigillate bene i bordi prima con le dita poi con i rebbi di una forchetta. Sbattete leggermente il tuorlo e pennellatevi la superficie.

Cuocete in forno già caldo a 180° C fino a doratura (20 minuti circa). Servite subito con il miele ed i pinoli tostati.

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COCOA PIADINA CANNOLO WITH BUFFALO RICOTTA AND DARK CHOCOLATE (serving 1)

  • 1 piadina (recipe is here…I have just added 2 heaping tablespoons of cocoa powder every 250 gr of flour…obtaining 10-12 piadinas)
  • 100 gr buffalo ricotta
  • icing sugar
  • dark chocolate
  • 1 egg white

Put the buffalo ricotta in a colander and let release serum for a few hours (even better all night long).

Make cannoli by rolling out the dough and cutting 10x10cm squares. Wrap each piece of dough around a cannolo mold, lightly oiled, brush edges with egg white and press gently with your fingetips to seal.

Cook cannoli in pre-heated oven at 200° C until golden brown (about 20-25 minutes), turning after the first 10 minutes. Remove from the oven and wait a couple of minutes before removing (gently) from the molds. Let them cool completely.

Sieve ricotta through a strainer (preferably twice) and season to taste with icing sugar (1 tablespoon per serving should be enough but give it a try because up to my husband the filling was not sweet enough). Add freshly grated dark chocolate and transfer into a sac-a-poche. Stuff the cannoli with the ricotta and chocolate filling.

Transfer to a serving plate, decorate with some more chocolate (if you like the idea you can even melt it and pour it over!!) and fresh fruit.

***

POPPY SEEDS PIADINA RAVIOLI WITH BUFFALO RICOTTA, ANIS SCENTED HONEY AND TOASTED PINENUTS (serving 1)

  • 1 piadina (recipe is here…I have just added 1 tablespoon of poppy seeds every 250 gr of flour obtaining 10 ravioli)
  • 40gr buffalo ricotta cheese
  • icing sugar
  • grated zest from organic lemon
  • egg yolk to brush
  • anis scented honey
  • toasted pinenuts

Roll out the dough and using a round 10cm pastry cutter cut out circles. Fill them with ricotta (sweetened to taste with icing sugar and flavored with lemon zest), then flap one side over the other as to form crescents. Seal edges pressing roundlike with your fingers then with a fork. Lightly beat the egg yolk and brush their surface.

Bake in preheated oven at 180° C until golden brown (about 20 minutes). Serve immediately with honey and toasted pinenuts.

 ***

Con questo bis di piadine partecipo alla sfida #40 dell’Mtchallenge

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Pane (sciocco) di farro cotto in pentola…la rivincita!

pane di farro cotto in pentola 2

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Mi avete spiazzata! E poi mi avete fatto cambiare idea…in 2 giorni!! Sì proprio voi…

Dopo aver letto i vostri commenti al No-knead bread, il mio primo pane cotto in pentola, ho davvero creduto di aver sbagliato tutto…non sarebbe stato possibile altrimenti…tutte entusiaste di questo impasto, che richiede poche, pochissime, coccole, tranne la sottoscritta.

Vero che qualche volta mi fissi, vero che cominci ad essere più esigente, vero che a forza di rinfrescare lievito ed impastare kili di farina questo mondo mi diventi a mano a mano più familiare…però mai mettere in dubbio le vostre affermazioni di cuoche navigate.

Ed allora mi è bastato aspettare la fine della pagnotta per mettermi di nuovo all’opera, studiando, leggendo ricette a destra e a manca alla ricerca di quella più adatta a me ed alla farina di farro che avevo scelto per il prossimo esperimento.

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Ho letto qui da Manuela, poi qui da Pat per poi fare di testa mia ed ottenere (per fortuna) un pane meraviglioso!  Abbandonata la pentola di ghisa (bella eh?) ho scelto un contenitore rettangolare della Tupperware (linea UltraPro dimensioni 23x12x9 cm) munito di coperchio anche se a dirla tutta sono stata tentata dall’utilizzare un semplice stampo da plumcake che avrei sigillato con un foglio di alluminio…magari provo un’altra volta.

Ho fatto qualche piega in più e pirlato l’impasto per poi farlo lievitare direttamente nella pentola piuttosto che rovesciarlo di colpo ed evitare di rovinare la magia della (lunga) lievitazione.

Ho evitato di mettere il sale (nelle Marche come in Toscana non si usa) cosicché il mio pane è diventato sciocco…tutta salute e meno cellulite (visto che la prova costume si avvicina)!

Ora ditemi sinceramente…vi piace più questo o l’altro?

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PANE (sciocco) DI FARRO COTTO IN PENTOLA

  •  250 gr di farina biologica di farro
  • 250 gr di farina biologica tipo 0
  • 350 ml di acqua tiepida
  • 100 gr di pasta madre (idratata al 50%) rinfrescata e matura
  • un cucchiaino di malto d’orzo (o miele)
  • olio extravergine
  • semi di papavero

Sciogliete il lievito madre in acqua, aggiungete le farine setacciate poi il malto e iniziate ad impastare. Lasciate riposare l’impasto, che risulterà leggermente appiccicoso, in autolisi 30 minuti.

Trascorso questo tempo trasferite l’impasto in una ciotola ben oliata e fate 3 giri di pieghe, tirando l’impasto verso l’alto e ripiegandolo verso l’interno (s&f) e lasciandolo riposare per 25 minuti tra una piega e l’altra.

Terminate le pieghe pirlate l’impasto su un piano di lavoro appoggiandolo ai polpastrelli delle mani e tirandolo delicatamente verso di noi (dovrete sentire l’impasto indurirsi) in modo da dargli struttura; coprite con un telo pulito e fate lievitare per due ore circa dopodiché sgonfiate delicatamente e fate delle pieghe a 3; trasferite a questo punto l’impasto nella pentola e lasciate lievitare circa 4 ore (i tempi di lievitazione sono variabili a secondo di temperatura/ umidità/ tipo di farina dovete solo imparare ad osservare il vostro pane). Pennellate con olio la superficie e cospargete con semi di papavero.

Riscaldate il forno a 250°C. Inserite la pentola con il coperchio e cuocete per circa 45-50 minuti, togliendo il coperchio gli ultimi 15-20 minuti.

Fate intiepidire dopodiché togliete dal contenitore.

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POT BAKED SPELT SOURDOUGH BREAD

  • 250 gr spelt organic flour
  • 250 gr organic bread flour
  • 350 ml warm water
  • 100 gr sourdough refreshed and mature
  • 1 teaspoon malted barley syrup (or honey)
  • extravirgin olive oil
  • poppy seeds

Dissolve mature sourdough in water, add sifted flours and malt and begin to knead. Let dough rest for 30 minutes (autolysis).

Transfer into an oiled bowl and make 3 series of folds, rotating the bowl clockwise and pulling dough upwards and folding inwards (s&f), waiting 25 minutes from one and the other.

Turn over a work surface and gently but firmly fold and roll dough up while turning it to create a roundish shape by using the table for grip. Cover with a clean cloth and let rise for about two hours.

Gently deflate and make 2 series of 3-folds; transfer into a no-sticky pan suitable for oven (I used a 23x12x9 cm Tupperware Ultrapro pan) and let rise about 4 hours (rising times are variable depending on temperature/humidity/type of flour… you just have to learn to observe your dough).

Brush top gently with oil and sprinkle with poppy seeds.

Preheat the oven to 250° C. Place the pot covered and cook for about 45-50 minutes, removing the lid during the last 15-20 minutes.

Let cool a bit before transfering on a wire rack.

  ***

Questa ricetta va a Valentina che ospita questo mese la raccolta di Panissimo e a Barbara e Sandra le mie adorate panificatrici seriali!

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Pane margherita alle carote e semi di papavero

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Ho sempre sognato di vivere in una città di mare. Sarà perché sono nata e cresciuta tra le montagne, sarà perché ci ho lavorato per due anni ed ho praticamente consumato il marciapiede del lungomare a forza di passeggiare o correre. L’acqua mi dà serenità come il camminare sulla sabbia, perfino d’inverno quando il cielo è carico di nubi ed il mare turbolento. Mi piace il vento che mi scompiglia di capelli, mi piacciono le lunghe passeggiate in bicicletta, mi piace sedermi e guardare l’orizzonte senza fine, mi piace l’odore della salsedine.

Ora ho la fortuna di avere una sorella che abita a 50 metri dalla spiaggia e voi pensate che non ne approfitti? E poi chi meglio di me può farlo quest’anno che non mi tocca sedere dietro una scrivania?

Con la speranza di riprendermi definitivamente dai malanni dei giorni scorsi, sabato ho caricato in macchina valigia, passeggino e macchina fotografica, legato la piccola pulce al seggiolino e, canticchiando canzoni per bambini, ci siamo diretti di buon’ora verso sud.

La piccola pulce vivrebbe all’aperto (scalzo…visto che detesta i calzini!) e questa volta è stata ardua convincerlo che ancora è presto per fare il bagno o che non si può dormire nella casetta di plastica sulla sabbia…

Vista la mini-vacanza che mi sono concessa….anche tra i fornelli….oggi vi regalo un pane morbidissimo che ho preparato una decina di giorni fa con la farina Multicereali (manitoba, integrale di segale, integrale di orzo, integrale di riso, integrale di avena) donatami dal Molino Grassi per il contest Blogger love Qb di Valentina di Nonsolopane.

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A casa nostra amiamo le carote e comprandone sempre in grosse quantità (in attesa di raccogliere quelle dell’orto con tutto il ciuffo) ho pensato di grattugiarne un pò ed inserirle nell’impasto insieme con degli scrocchiarelli semi di papavero. Vi dico solo che i due uomini di casa sentendo il profumino del pane appena sfornato hanno minacciato di addentare la ‘margherita’…sono riuscita a desisterli solo offrendo loro il panino che ho ottenuto con l’impasto avanzato.

Questa farina ha una consistenza ed un profumo straordinario dovuto alla miscela di grani che sapientemente la compongono…oltre ad aver avuto una splendida resa. Se vi siete persi il precedente esperimento con l’altra farina donatami dal Mulino Grasso, la Einkorn (integrale di farro monococco e farina 1) andate a leggere qui.

Buon martedì a tutti!

PANE ‘MARGHERITA’ ALLE CAROTE e SEMI DI PAPAVERO (con farina MULTICEREALI)

  • 100 gr di lievito madre rinfrescato e maturo
  • 200 gr di acqua tiepida
  • 150 gr di carote bio (grattugiate grossolanamente)
  • 400 di farina Multicereali (manitoba, riso, orzo, segale, avena) del Molino Grassi
  • 20 ml di olio extravergine di oliva
  • sale (due pizzichi)
  • semi di papavero

ore 20.30

Sciogliete il lievito madre rinfrescato con l’acqua dopodiché unite la farina e le carote grattugiate (vi consiglio di utilizzare carote di qualche giorno o comunque di non grattugiarle troppo finemente per evitare che rilascino acqua). Lavorate per qualche minuto dopodiché formate una palla e lasciate riposare in una ciotola per 30 minuti coperta con uno strofinaccio da cucina pulito ed umido.

ore 21.00

Trascorso questo tempo unite gradualmente all’impasto l’olio facendolo assorbire a mano a mano dalla massa ed aggiungete da ultimo il sale ed i semi di papavero (2-3 cucchiai circa). Fate riposare altri 30 minuti nella stessa ciotola coperta con lo strofinaccio.

ore 21.30

Trascorso questo tempo fate tre giri di pieghe a quattro a distanza di mezz’ora l’una dall’altra. Dopo l’ultima piega riponete l’impasto nella ciotola, coprite con della pellicola oliata e lasciate lievitare tutta la notte.

ore 7.00 del giorno successivo

Dividete l’impasto in 7 palline di cui una leggermente più grande delle altre che fungerà da centro del fiore (ne avanzerà un po’…con questa io ho fatto un panino) che disporrete su una teglia foderata con carta da forno a forma di margherita. Lasciate lievitare per 2 ore nel forno spento con la lucina accesa.

ore 9.00

Riscaldate il forno al max. Ponete un padellino di metallo vuoto sul fondo

Spennellate la superficie con dell’olio e decorate con i semi di papavero.

Versate velocemente nel pentolino mezzo bicchiere d’acqua o qualche cubetto di ghiaccio ed infornate immediatamente il pane facendolo cuocere per i primi 15 minuti alla massima temperatura dopodiché abbassate a 220° C e cuocete per altri 15 minuti. Riducete ulteriormente a 200° e portate a cottura (a me sono serviti in tutto una quarantina di minuti).

Estraete dal forno e fate raffreddare su una gratella.

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‘DAISY’ MULTIGRAINS BREAD WITH CARROTS AND POPPYSEEDS

  • 100 gr sourdough starter refreshed and mature
  • 200 gr warm water
  • 150 gr organic carrots (coarsely grated)
  • 400 gr multigrains flour
  • 20 ml extra virgin olive oil
  • salt (two pinches)
  • poppy seeds

8.30 p.m.

Dissolve refreshed sourdough in warm water then add the flour and grated carrots (I recommend you not to grate them too finely to prevent water release). Knead for a few minutes then form a ball and let rest for 30 minutes in a bowl covered with a clean, damp kitchen towel.

9 p.m.

Add gradually the oil leaving the dough the time to absorb it then add the salt and the poppy seeds (about 2-3 tablespoons). Let rest for another 30 minutes in the same bowl covered with a towel.

9.30 p.m.

Make three series of four-folds at a distance of half an hour from each other. After the last fold transfer the dough into the bowl, cover with oiled plastic wrap and let rise all night at room temperature.

7.00 am the next day

Divide the dough into 7 balls, making a slightly bigger one to be used for the center of the daisy. Line a baking sheet with parchment paper and place the other 6 rolls round like the bigger one as to form a daisy. (with the excess dough I made a roll). Let rise for 2 hours in the oven with the light on.

9.00 a.m.

Preheat the oven to max temperature. Place an empty metal pan on the bottom. Gently brush the surface with oil and sprinkle with poppy seeds.

Pour quickly into the saucepan half a glass of water or a few ice cubes and bake immediately the bread. Cook for the first 15 minutes at the maximum temperature then lower to 220 ° C and bake for another 15 minutes. Reduce further to 200 ° and cook until Golden brown and crispy (totally it took me 40 minutes).

***

Questa ricetta va alla raccolta mensile di Panissimo di Sandra e Barbara che questo mese raccoglie tutte le ricette nel suo blog Bread & companatico

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Panini Laugenbrot a lievitazione naturale {l’amore é…}

laugenbrot a lievitazione naturale(scroll down for english version)

Non ho mai festeggiato San Valentino.

Mio marito ne va particolarmente fiero perché per anni gli ho evitato corse affannate dal fioraio alle sette di sera come anche, l’ardua scelta dell’ennesimo ninnolo da appendere al collo.

Quale può essere il senso di una festa che celebra l’amore un solo giorno all’anno? Come se quello immediatamente successivo e gli altri 364 dovessero essere diversi e fosse tollerato insultarsi, prendersi a pugni o tirarsi piatti.

L’amore è rispetto, sostegno, comprensione, condivisione, complicità e deve esserlo per tutto il tempo nel quale due persone hanno deciso di stare insieme, tempo che talvolta magicamente coincide con un’intera vita.

Coerente pertanto con il mio pensiero, rifuggo (per oggi) da qualsiasi tortino, sformatino, bicchierino vi possa scatenar la voglia di cenetta a due con luce soffusa e candela rigorosamente accesa e vi presento l’ultimo esperimento fatto con la mia adorata pasta madre.

Dopo pagnotte e sfilatini, mi sono buttata sui panini.

Chi come me resta incantato davanti alle vetrine dei forni e delle pasticcerie alto-atesine non può non aver riconosciuto questi soffici bocconcini di pane dalla caratteristica glassatura, ottenuta immergendoli per pochi secondi in acqua salata e bicarbonato. L’idea di replicarli era in mente da un po’ (anche se devo dire il vero si è acuita improvvisamente dopo la settimana bianca di fine gennaio) ed in questi giorni, vedendoli in alcuni blog che seguo, ho capito esserci un vero e proprio esercito di fan dei laugenbrot.

Ho cercato un po’ in rete una ricetta che prevedesse l’utilizzo del lievito madre e sono finita nel blog di Francesca. Non sono soddisfatta al 100% del risultato perché l’impasto è rimasto un po’ duro…..credo manchi un’oretta di lievitazione dopo la pezzatura che aiuti un pochino la pasta a rilassarsi…..motivo per rifarli presto, magari decorandoli con i semi di finocchio che nel frattempo mi ha dato mia suocera.

Potreste presentarli in un buffet salato al posto dei classici panini al latte e farcirli con ciò che più vi piace. Se omettete il sale in superficie vanno benissimo altresì per una colazione a base di burro & marmellata.

laugenbrot a lievitazione naturale

PANINI LAUGENBROT A LIEVITAZIONE NATURALE (per 25-30 panini)

[tra parentesi sono indicate le dosi nel caso preferiate lievito di birra]

  • 400 gr. di farina 0 macinata a pietra (600)
  • 150 gr. pasta madre rinfrescata e matura (1 cubetto di lievito di birra)
  • 60 di burro di ottima qualità a temperatura ambiente
  • 180/200 gr di acqua (250/300 acqua)
  • un cucchiaio di malto (o miele)
  • una presa di sale

Per la glassatura:

  • 2.5 litri di acqua
  • 3 cucchiai di bicarbonato
  • 2 prese di sale

Per la decorazione:

sale grosso, semi di papavero, semi di lino, semi di finocchio, semi di sesamo, cumino, peperoncino secco tritato

Sciogliete il lievito madre nell’acqua dopodichè unite tutti gli altri ingredienti avendo cura di aggiungere il burro solo alla fine. Impastate a mano (o con il robot) per almeno un quarto d’ora.
Una volta ottenuta una bella palla liscia, mettetela a riposare per almeno 5-6 ore o comunque fino al raddoppio.
Riprendete a questo punto l’impasto e dividetelo in 10 parti formando delle palline.
Mettete una pentola capiente sul fuoco con due litri e mezzo di acqua, il sale ed il bicarbonato e portate ad ebollizione. Tuffatevi 4-5 panini alla volta per trenta secondi dopodiché scolateli con una schiumarola ed adagiateli su una teglia ricoperta di carta forno.

Preriscaldate il forno a 200°.

Incidete i panini a croce con un coltello affilato e decorateli con sale grosso e semini. Infornate per una ventina di minuti o fino a quando avranno ottenuto il loro caratteristico colore marroncino.

laugenbrot a lievitazione naturale

NATURALLY LEAVENED LAUGENBROT ROLLS (making 25-30 rolls)

[amount in brackets refears to fresh yeast]

• 400 gr. stone-ground bread flour (600)
• 150 gr. sourdough refreshed and mature ( 25 gr fresh yeast)
• 60 gr quality butter softened
• 180/200 gr water ( 250/300 water)
• 1 tablespoon of barley malted syrup (or honey)
• a pinch of salt

For the icing :
• 2.5 lt water
• 3 tablespoons of baking soda
• 2 pinches of salt

For topping:

coarse salt, poppy seeds, flax seeds, fennel seeds, sesame seeds, cumin, finely chopped dried chili.

Dissolve yeast into the water then add all the other ingredients, taking care to add the butter at the end. Knead by hand (or with a stand mixer) for at least 15/20 minutes until you get a nice smooth ball. Set aside to rest for at least 5-6 hours, or until doubled.
After resting time, resume the dough and divide into 10 parts shaping small balls.
Put a large pot of water (2.5 lt) on the stove, add salt and baking soda and bring to a boil. Drop 4-5 rolls at a time into the boiling water and wait 30 seconds then remove with a slotted spoon beeing careful to drain the excess of water before placing them on a baking sheet covered with parchment paper.

Preheat the oven to 200° C/392° F.

Score rolls crosswise with a sharp knife and decorate with coarse salt and seeds. Bake for about 20 minutes or until they turn medium-brown.

***

Con questa ricetta partecipo a Panissimo, raccolta di lieviti realizzata da Sandra e da Barbara di Bread & Companatico ospitata questo mese da Sandra di Dolce forno

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e anche da  Zapach Chleba per la raccolta di lieviti della nostra amica in Polonia

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Tortelli di patate e San Daniele al burro e papavero

tortelli di patate e San Daniele al burro e papavero

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(Lunedì scorso)

Dopo settimane infinite di portalapulcealnido-corriinufficio-failaspesa-ripassaalnido-tornaacasaesausta finalmente un giorno tutto per me.

Non mi sembra vero di aver salutato con un bacio gli uomini di casa ed essermi chiusa la porta alle spalle.

Anche il gingle di Peppa Pig che passa alla tv mi dà noia, la spengo e mi godo il silenzio più assoluto. Sorseggio un caffè con calma e poi mi metto all’opera.

Non posso non approfittare di questa giornata per non combinare qualche pasticcio…ed oggi ce n’è per mettere sottosopra l’intera cucina. In dispensa tutto l’occorrente, mi infilo il grembiule e via.

Oggi si fa la pasta all’uovo o meglio si preparano i tortelli di patate che avevo pensato per GOOD. Ad Udine non sono andata ma perché non farli per vedere se almeno l’idea era buona?

A casa mia non c’è tradizione di tortelli, al massimo si mangiano i cappelletti che la suocera prepara in quantità industriali per la Festività dei Santi e che poi ripropone a Natale. Mia madre non li ha mai fatti. Ne tanto meno la sottoscritta.

Dovevo pur rimediare! Pensando ad un menù di Natale attendo al portafoglio le patate mi sono sembrate perfette, seppur arricchite da piccoli pezzetti di Prosciutto San Daniele. Il ripieno si scioglie letteralmente in bocca. Il condimento semplice al burro ne esalta, senza coprirne, il sapore. I semi di papavero per una nota croccante e dare un’aria di festa ad un piatto altrimenti popolare, accompagnato normalmente da sugo al pomodoro o ragù.

Sarà stata forse la fortuna del principiante ma a me sono sembrati favolosi! Ne ho mangiato un bel piattone dopodiché il resto l’ho congelato e non vedo l’ora di farli assaggiare alla mia piccola ciurma.

Le foto del piatto finito sono orrende ma dopo una mattinata di sole che andava e veniva all’ora di pranzo si è scatenato un nubifragio, il cielo è diventato nero e le luci in casa più di tanto non sono riuscite a fare. Ora ho un motivo in più per detestare l’autunno!

TORTELLI DI PATATE E SAN DANIELE AL BURRO E PAPAVERO (per 4 persone)

per la pasta:

  • 4 uova (delle mie gallinelle)
  • 200 di farina di grano tenero tipo 0
  • 200 gr di farina di semola macinata di grano tenero
  • un pizzico di acqua
  • sale

per il ripieno:

  • 500 gr di patate (del mio orto)
  • 100 gr di ricotta fresca di pecora (o mucca)
  • 100 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato
  • 4 fette di prosciutto San Daniele
  • sale
  • pepe

per il condimento:

  • burro da panna fresca
  • semi di papavero

Disponete le due farine a fontana su un piano di lavoro e sgusciate le uova versandole al suo interno, unite un pizzico di sale ed impastate fino ad ottenere una palla liscia ed omogenea. Se l’impasto dovesse essere troppo duro aggiungete poca acqua. Avvolgetela nella pellicola e fatela riposare a temperatura ambiente per una mezz’ora.

Preparate nel frattempo il ripieno. In una pentola capiente mettete le patate pelate e tagliate a pezzetti in acqua fredda e portate a bollore; salate e fate cuocere fino a quando risulteranno morbide. Scolatele e passatele con lo schiacciapatate versandole in una ciotola. Unite la ricotta, il parmigiano grattugiato ed il prosciutto tagliato a piccoli pezzi. Amalgamate fino ad ottenere un composto omogeneo. Regolate di sale e pepe.

Stendete la pasta con la macchina per la pasta oppure con il mattarello fino ad ottenere delle strisce abbastanza sottili (io ho utilizzato la macchina partendo dallo spessore 2 per arrivare al 5) che posizionerete su una tovaglia pulita ben cosparsa di semola. Mano a mano che la stirate cospargetela di semola anche sopra per evitare che attacchi e per renderla ancora più ruvida.

Prendete delle piccole quantità di impasto e posizionatele al centro di ciascuna sfoglia dopodiché ripiegate il lato opposto sopra in modo da sovrapporre. Fate pressione con le dita intorno al ripieno in modo da fare uscire eventuale aria e sigillate. Ritagliate con una rotellina o con un coppapasta/tagliabiscotti nella forma desiderata.

Sistemate i tortelli sulla tovaglia e cospargeteli con altra semola.

Portare a bollore dell’acqua, salatela ed immergetevi i tortelli per qualche minuto (sono pronti quando vengono a galla). Sciogliete in una padella una noce di burro a persona e versatevi i semi di papavero (indicativamente un cucchiaio colmo a persona) dopodiché unite i tortelli scolati. Se necessario versate poca acqua di cottura della pasta. Non saltateli ma nappateli semplicemente con il burro fuso raccogliendolo con un cucchiaio e versandolo sui tortelli.

Servite subito.

Potete in alternativa disporli in freezer su un vassoio e dopo una mezz’ora, trasferirli in un sacchetto per congelare. Si conservano per 3-4 mesi. Al bisogno potete tuffarli direttamente nell’acqua bollente senza farli prima scongelare.

tortelli di patate e San Daniele al burro e papavero

tortelli di patate e San Daniele al burro e papavero

POTATO AND PROSCIUTTO SAN DANIELE TORTELLI WITH BUTTER AND POPPYSEED SAUCE (serving 4)

for the eggpasta:

  • 4 eggs (from my hens)
  • 200 gr wheat flour
  • 200 gr semolina flour
  • water
  • salt

for the filling:

  • 500 gr potatoes (from my vegetable garden)
  • 100 gr ricotta cheese
  • 100 gr parmigiano reggiano cheese (grated)
  • 4 slices prosciutto San Daniele
  • salt
  • pepper

for the sauce:

  • butter from fresh cream
  • poppyseeds

Pour the flours roundlike on a working surface and break eggs, add a pinch of salt and knead until smooth; if dough is too tough to knead add some water. Wrap in plastic film and let stand at room temperature for half an hour.

Meanwhile prepare the filling. In a large pot of cold water accomodate potatoes peeled and cut into pieces and bring to boil. Season with salt and cook for 15-20 minutes until tender. Drain and smash with a foodmill then transfer into a bowl. Add ricotta cheese, parmigiano reggiano cheese and prosciutto cut into small pieces. Stir until all ingredients are well combined. Season with salt and pepper.

Unwrap the dough and divide into 3-4 parts. Work one piece at a time. Using a rolling pin or hand-cracked pasta machine, set at the widest setting, roll the dough through narrower settings until you obtain a thin sheet of pasta. Lay on a well floured working surface (or a clean tablecloth) and sprinkle with semolina. Repeat with the reserved dough.

Put a teaspoon of the filling in the center of each sheet of pasta and fold the dough over the filling; press edges with your fingertips to remove air and seal. Cut with a ravioli crimper or a round biscuit cutter.

Accomodate tortelli on the tablecloth and dust generously with semolina.

Bring a large pot of water to boil, salt and drop tortelli. Cook 4-5 minutes untile they rise to the surface and are cooked through. Drain reserving some water.

In a large saucepan melt 3-4 tablespoons of butter and add poppyseeds. Stir in gently the tortelli beeing careful not to break them; using a spoon drop melted butter over them.

Serve right away.

Tortelli can be frozen up to 3-4 months: lay them on a tray, close but not overlapped, and put in the freezer for 30 minutes then transfer into a plastic bag suitable for freezing. Drop tortelli straight away into boiling water, without de-freezing, when you look forward to having a succulent pasta dish!

Tortilla burger con Provola delle Madonie e salsa di yogurt allo zafferano…la merenda del campione

tortilla burger

(scroll down for english version)

Da sempre gli opposti si attraggono.

Polo positivo e polo negativo. Bianco e nero. Giorno e notte.

La Greg e l’hamburger. Sì avete capito bene…

L’unico esemplare addentato in vita mia ha avuto un destino crudele: scomposto come un puzzle, scartato prima il pane molliccio poi salsa e cetriolino per mangiare la sola ciccia. Mi chiedo sempre chi abbia avuto la (malaugurata) idea di inventare il ketchup, senza il quale i ragazzi di oggi sembrano incapaci di addentare un panino o di ingurgitare patate fritte e pizza.

Mai preparato in casa un burger (men che meno entrato in versione take-away) fino a qualche giorno fa. L’occasione il rientro del maritino dalla gara di golf con una fame da lupo e la voglia di sorprenderlo con un piatto che mai si sarebbe aspettato dalla sottoscritta.

Niente carne però questa volta, ma una tortilla di patatas a contaminare un burger particolare, croccante all’esterno e morbido all’interno (ma nulla a che vedere con il molliccio), un pane che non sa di alcool ma piuttosto di rustico per esser fatto con una farina tipo 2. Un pane a lunga lievitazione e salutare con tutti quei semini oleosi sopra.

Come nel più degno dei burgers non poteva mancare un cuore filante; ho scelto la Provola delle Madonie, scovata in un negozietto di prodotti siciliani, al posto della massa indicibile di scarti della lavorazione del formaggio che solitamente si trova in un panino farcito (perché di questo, ahimé, sottilette ed affini sono fatte, tanto da non meritare menzione nella categoria dei formaggi).

Per finire il tocco crunchy degli anelli di cipolla rossa del mio orto e la nota cremosa della salsa di yogurt allo zafferano. Mi raccomando utilizzate, se li avete, gli stimmi perchè non hanno paragone con la polvere e sprigionano un aroma indescrivibile….qui da me nessun negozio  sembra averne pertanto, in attesa di comprarlo in internet o di scovarlo in qualche fiera, mi sono dovuta accontentare di quello in polvere.

tortilla burger

BURGER INTEGRALI CON TORTILLA DI PATATE, CIPOLLE ROSSE E SALSA DI YOGURT ALLO ZAFFERANO

per i panini (ne vengono 8):

  • 200 gr di farina manitoba
  • 220 gr di farina di grano tenero tipo 2 macinata a pietra
  • 3/4 cucchiaio di lievito secco
  • 1 tazza di acqua tiepida
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • 3 cucchiai di malto d’orzo (o miele)
  • 1 uovo + 1 per la superficie
  • 1 e 1/2 cucchiaino di sale
  • semi di lino
  • semi di papavero
  • semi di sesamo

per la tortilla (a testa)

  • un uovo
  • un patata media
  • 2 cucchiai di latte
  • sale
  • pepe
  • olio extravergine di oliva

per guarnire:

  • cipolla rossa
  • lattughino o misticanza
  • yogurt bianco o greco
  • Provola della Madonie (non stagionata) a fettine
  • 1/2 bustina di zafferano (se avete gli stimmi utilizzate quelli!)

Iniziate il giorno prima preparando i panini.

In una ciotola (o nel contenitore della planetaria usando il gancio per impasti) miscelate le due farine, il lievito ed il sale. Aggiungete gli ingredienti liquidi – olio, uovo, malto d’orzo e acqua tiepida – e con l’aiuto di una forchetta amalgamateli fino ad ottenere un composto omogeneo. Trasferite su un piano di lavoro e lavorate con le mani per qualche minuto (se utilizzate la planetaria sostituite il gancio a foglia con quello uncinato e fate andare per 5-6 minuti).

Quando l’impasto avrà assunto le sembianze di una palla trasferitelo in una ciotola grande leggermente oleata e lasciatelo lievitare per 12 ore. Rimuovete a questo punto l’impasto e dividetelo in 8 parti uguali, dandogli la forma arrotondata e tirando la pasta due lati alla volta verso il basso. Disponete su una teglia ricoperta con carta da forno, coprite con uno strofinaccio pulito e lasciate lievitare per un ora circa.

Riscaldate il forno a 200°.

Sbattete l’uovo rimasto e spennellatevi la superficie dei panini, ricoprite quindi con i semi di lino, sesamo e papavero.

Cuocete in forno per 20-25 minuti.

Estraete e lasciate raffreddare su una gratella.

Preparate la tortilla di patate. (all’ultimo perché il suo calore dovrà fondere il formaggio)

In un padellino mettete abbondante olio e disponetevi la patata tagliata a fettine (non troppo sottili). Fate cuocere per qualche minuto fino a quando risulteranno morbide. Salate e pepate. Trasferite su un piattino.

In una ciotola sbattete l’uovo con il latte e salate. Unitevi la patata stufata.

Riprendete il pentolino nel quale avete cotto la patata, eliminate una parte dell’olio e in quello restante, una volta caldo, cuocete la tortilla. Giratela un paio di volte su se stessa fino a quando risulterà soda.

Rimuovetela dalla pentola con un mestolo forato e trasferitela su un foglio di carta assorbente.

Preparate la salsa di yogurt allo zafferano.

In una ciotola mescolate qualche cucchiaio di yogurt bianco (o ancora meglio greco in quanto più denso) con lo zafferano in polvere; se siete fortunate ad averlo in stimmi fatene rinvenire qualcuno in pochissimo olio leggermente tiepido che una volta freddo unirete allo yogurt. Salate.

Assemblate il piatto.

Tagliate il panino a metà.

Farcitelo con questo ordine:

– misticanza,

– tortilla di patate (ancora calda),

– una fetta di Provola delle Madonie,

– qualche anello di cipolla rossa,

– un paio di cucchiai di salsa allo zafferano.

***

WHOLE-WHEAT TORTILLA BURGER WITH RED ONION RINGS AND YOGHURT AND SAFFRON SAUCE

for 8 burger buns:

  • 200 gr manitoba flour
  • 220 gr stone-grounded whole wheat flour
  • 3/4 tablespoon dry active yeast
  • 1 cup warm water
  • 2 tablespoons extravirgin olive oil
  • 3 tablespoons malted barley syrup (or honey)
  • 1 egg + 1 for brushing tops
  • 1 and 1/2 cucchiaino di sale
  • flax seeds
  • poppy seeds
  • sesame seeds

for the tortilla (serving 1)

  • 1 egg
  • 1 medium potato (peeled)
  • 2 tablespoons fresh milk
  • salt
  • pepper
  • extravigin olive oil

garnishing:

  • fresh red onion rings
  • small mixed salad
  • plain or greek yoghurt
  • Provola delle Madonie (or smoked scamorza cheese) sliced
  • powdered saffron (even better a few stigmas)

Making burge buns the day before.

In a bowl mix together the flours, yeast and salt (if using your electric mixer fit it with the paddle attachment) then add oil, egg, malted barley syrup and warm water. Transfer on a working surface and work with your hands until a firm ball forms (if using your electric mixer switch to the dough hook and knead for 5-6 minutes).

Place in a lightly oiled bowl and let it rise for 12 hours.

Remove then from the bowl and divide into 8 equal sized pieces of dough that must be rolled into balls. Transfer on a baking sheet covered with parchment paper and let them rise for an hour.

Pre-heat the oven to 400° F.

Beat the egg and brush the tops of the burgers then sprikle with seeds (flax, sesame and poppy). Bake for 20 to 25 minutes until lightly brown.

Remove from the oven and let cool on a wire rack.

Making tortilla. (just before serving before its warmth will allow cheese melting)

In a non-stick frying-pan heat a generous amount of oil and add potato cut into slices (not too thin). Cook for a few minutes until tender and lightly golden. Season with salt and pepper. Turn off the heat and transfer onto a plate.

In a small bowl beat the egg with milk and season with salt. Add sautéd potato.

Using the same pan where you cooked potato, discard half of the oil and once heaten the other half pour in the egg and potato mixture. Turn twice upside-down until tortilla is well cooked and firm.

Remove from the pan with a slotted spoon and transfer on a piece of parchment paper allowing oil to drain.

Prepare yoghurt and saffron sauce.

In a bowl mix together some tablespoons of yoghurt (plain or even better greek) with powdered saffron; if you have stigmas soak some of them in a few drops of warm oil and once at lukewarm temperature add to the yoghurt. Season with salt.

Assembling burger.

Cut one burger bun halfwise.

Fill it following this sequence:

– small mixed salad,

– potato tortilla (prepared a few minutes before),

– one slice of Provola delle Madonie (or smoked scamorza cheese),

– some red onion ring,

– 2 tablespoons of yoghurt and saffron sauce.

***

Questo burger ispano-american lo dedico a Vaty per il suo contest.

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Panini mignon al latte (burro e acciughe)

panini al latte (3)

In attesa di dar vita al mio lievito madre (al quale, come tradizione vuole, dovrò poi trovare un bel nome) e, soprattutto, prima che il cubetto di lievito di birra stazionato in frigo faccia la muffa (ma solo il mio inizia regolarmente a fiorire prima della scadenza???) metto di nuovo in funzione la macchina del pane (è così comoda…).

Questa volta voglio stupire il mio cucciolo con dei panini al latte piccini piccini, spolverati di tanti semini di sesamo e papavero. Decido di fare una sola infornata e pertanto non distanzio molto i panetti, che in cottura crescono e si uniscono fino a formare un piccolo esercito di soldatini-panini perfettamente allineati…avreste dovuto vedere la meraviglia nel faccino di mio figlio! (che ha preteso, da buon assaggiatore, subito un boccone).

Per me si è trattato del secondo esperimento. La prima volta sono andata sul sicuro ed ho scelto la ricetta del maestro Luca Montersino; Questa volta invece ho preso la ricetta super collaudata della mia collega Claudia (o forse di Simona???) adattandola all’utilizzo della mdp.

Questi paninetti sono ottimi spalmati con marmellata (Nutella per i più golosi?) o imbottiti con salame Milano. Io ve li propongo così come li ha voluti assaggiare mio marito…burro ed acciughe sott’olio  (nel mio caso quelle fatte in casa dal nostro amico di famiglia Vittorio).

panini al latte (19)

panini al latte (1)

PANINI MIGNON AL LATTE (per 20 panini circa) 

  • 185 gr di farina (per me manitoba)
  • 12 gr di lievito di birra
  • 4 gr di sale
  • 1 cucchiaino di malto d’orzo (per me liquido)
  • 20 gr di zucchero semolato
  • 25 gr di burro
  • 75 gr di panna
  • 100 ml di latte intero fresco
  • semi di papavero q.b.
  • semi di sesamo q.b.
  • 7 gr di latte intero in polvere (io non l’ho messo)

Mettete nella vaschetta della m.d.p. prima gli ingredienti liquidi (latte, panna, malto) e poi aggiungete quelli secchi (farina, lievito di birra, zucchero, burro e sale) ed avviate il programma pizza. Terminato il programma prendete l’impasto e su una spianatoia cosparsa di farina maneggiatelo per qualche minuto con la mani dopodiché ricavate dei pezzetti del peso di circa 30 gr ciascuno. Prendete ciascun pezzetto con le dita delle due mani, tirate i bordi della pasta verso il basso e spingetela con i pollici alla base; a questo punto premetela per saldarla (in questo modo le increspature vengono portare alla base del panino la cui superficie risulterà invece liscia).

Mettete i panini in una teglia ricoperta con carta da forno e lasciateli lievitare per ancora mezz’ora in un luogo tiepido e privo di correnti d’aria. Spennellateli a questo punto con la panna (o latte tiepido), spolverizzateli con i semi di papavero e di sesamo ed infornate a 240° per una decina di minuti.

Tagliatelle al limone (e semi di papavero)….F.F.F.

tagliatelle al limone (1)

Questo piatto mi porta indietro nel tempo di quasi 12 anni. Mi ricorda infatti i pranzi al Bar della Stazione (di Fabriano) con un aitante giovanotto che si faceva sempre attendere nonostante il suo ufficio fosse solo al di là della strada, mentre la sottoscritta aveva già (celermente) percorso un buon km a piedi.

Geloso mio marito? No affatto perché quel ragazzotto era proprio lui con qualche capello bianco e qualche rughetta (eh, sì che vengono anche a loro per giustizia divina…) in meno.

Lucia la cameriera della tavola calda (che ogni tanto chiede di me e che devo ricordarmi assolutamente di passare a salutare quando torno nelle Marche) era sempre gentile, graziosa nel suo grembiulino, un po’ meno a guardare le ciabatte da infermiera che indossava ai piedi.

Si mangiava bene e si spendeva poco. Ogni giorno due primi a rotazione come alla mensa (poi secondi, contorni, dolci ma a quel tempo eravamo entrambi pigia-tasti e per scongiurare l’abbiocco pomeridiano un piatto di pasta era più che sufficiente). Il lunedì (spesso) le cuoche si dilettavano a preparare le tagliatelle al limone. Buone, anzi buonissime per quanto non vada matta (come vi ho già spiegato qui) per questo agrume.

Non so cosa abbia fatto scattare in me la voglia di riproporre questo piatto, fatto sta che mi sono lanciata in un’accurata ricerca in rete per capire come ottenere quella deliziosa cremina gialla (perfettamente pandan con la pasta all’uovo tanto da farla sembrare scondita). Lucia una volta mi disse che la cuoca preparava una carbonara al limone ma chissà perchè sono convinta che la signora ai fornelli custodisca ancora gelosamente il suo ingrediente segreto. Curiosa come San Tommaso, ho cercato, cercato, cercato fino a spuntare una decina di ricette per scegliere poi (dal mio affidabilissimo Sale&Pepe) questa versione con panna e caprino .

Il tocco della cuoca? Semini di papavero sparsi tutti sopra per una (leggerissima) ed (elegante) nota croccante in bocca.

Fantastica!

Fresca!

Facilissima!

(ecco svelato il segreto delle 3 F nel titolo)

tagliatelle al limone (3)

TAGLIATELLE AL LIMONE (per 2 persone)

  • 200 gr di tagliatelle fresche all’uovo (oppure 4 nidi di quelle secche)
  • 50 gr di panna fresca
  • 1 tuorlo
  • 75 gr di caprino
  • un limone piccolo non trattato
  • uno spicchio di aglio
  • un mazzetto di prezzemolo
  • 2 cucchiai di formaggio grattugiato (io avevo pecorino)
  • una piccola noce di burro
  • sale & pepe q.b.
  • un cucchiaio di semi di papavero

Prendete il limone, lavatelo accuratamente e con un pelapatate staccate la parte gialla della scorza; tritatela fine.

In una padella fate soffriggere lo spicchio d’aglio con il burro, aggiungete quindi la scorza del limone e regolate di sale e pepe.

Amalgamate in una terrina la panna con il caprino fino ad ottenere una crema omogenea, versatela quindi nella padella e fatela cuocere per 1-2 minuti. Unite infine il prezzemolo tritato.

Cuocete le tagliatelle in abbondante acqua bollente salata, scolatele al dente e rovesciatele in un piatto da portata. Unite il tuorlo sbattuto con il succo di limone, quindi la crema al caprino ancora calda ed il formaggio grattugiato (se dovessero asciugare troppo aggiungete qualche cucchiaio di cottura della pasta).

Mantecate bene e servite.

Cake al limone e semi di papavero (solo albumi)

cake limone poppyseed 001

Non amo molto il limone ed è davvero difficile che finisca nel mio carrello della spesa, però quando ho visto questa ricetta (complice anche una confezione di semi di papavero acquistata di recente) non ci ho pensato due volte ad accalappiare una retina di limoni, rigorosamente bio.

La ricetta l’ho adocchiata nel libro ‘Torte salate, dolci & Co.‘ edito da Bibliotheca Culinaria (ho controllato nell’e-shop ma purtroppo non è al momento in catalogo, potete cercarlo comunque in libreria), stravolgendola un pochino perché ho sostituito la farina 00 con quella di riso, aggiunto solo albumi (rimasti dalla preparazione di deliziosi biscottini al malto che vedrete presto) e sostituito il burro con la panna.

Mi sarebbe venuto voglia di chiamarlo plumcake ma poi, incuriosita dall’origine di questo nome, ho scoperto che solo noi lo utilizziamo per etichettare i dolci cotti nello stampo rettangolare a bordi alti…nei paesi anglosassoni preparazioni come questa vengono chiamate ‘bread’ o ‘cake’ + il nome dell’ingrediente che le contraddistingue….non avete mai sentito parlare del banana bread? se siete curiosi non dimenticate di seguirmi perché tra non molto ve lo farò conoscere.

Normalmente questi dolci hanno una consistenza asciutta, più o meno morbida, e sono ideali per essere pucciati nel latte.

In questo caso, invece, il succo di limone ne rende l’interno leggermente umido (donando un’insolita freschezza all’impasto), mentre i semi di papavero regalano in bocca una piacevole sensazione crunchy (avete presente i granellini di sabbia? beh, immaginate che ne siano finiti alcuni nell’impasto).

Perfetta sia per la colazione che per il thè delle cinque con le amiche (per le poche fortunate che possono permetterselo!).

cake limone poppyseed 009

CAKE AL LIMONE E SEMI DI PAPAVERO (per uno stampo da plumcake da 25x11cm)

  • 200 gr di farina di riso (potete sostituirla con una classica 00)
  • 1/2 bustina di lievito
  • 3 albumi (io li avevo da consumare, altrimenti 3 uova intere)
  • 190 gr di zucchero semolato
  • 150 gr di panna fresca da cucina (la ricetta prevedeva burro ma non ne avevo)
  • 1 pizzico di bicarbonato di sodio
  • 2 limoni non trattati
  • 1 cucchiaio abbondante di semi di papavero

Preriscaldate il forno (programma statico) a 180°.

Lavate i limoni. Grattugiate finemente la scorza di un limone e spremete entrambi per ottenerne il succo. In una ciotola, sbattete gli albumi con lo zucchero; quando il composto raddoppia di volume, aggiungete a poco a poco la farina e la panna.

Incorporate delicatamente il lievito, il bicarbonato di sodio, i semi di papavero, la scorza e il succo di limone. Mescolate fino ad ottenere una preparazione omogenea. Versate il composto in uno stampo imburrato ed infarinato e cuocete in forno per 50 minuti circa (la torta è cotta quando uno stuzzicadenti infilato nella pasta ne esce pulito).

Lasciate raffreddare prima di togliere dallo stampo.

Con questa ricetta partecipo al contest ‘limoni-AMO?’ del blog Crema e panna

banner contest limone[1]

e al contest ‘Dolci con farine speciali’ del blog Una fetta di paradiso

FARINA 5